IL BEATO GIUSEPPE TONIOLO

Biografia

Nato a Treviso nel 1845, dopo gli studi medi compiuti in collegio a Venezia, frequentò l’Università di Padova, conseguendovi la laurea in diritto nel 1867 e l’anno dopo venne nominato assistente alla Cattedra giuridico-politica nella stessa facoltà in cui si laureò.

Iniziò così una prestigiosa carriera universitaria in cui riuscì a coniugare scienza e fede, professionalità e amore alla Chiesa. La sua fu una spiritualità di abbandono alla Provvidenza, di adesione serena e forte alla volontà di Dio e di rasserenante sicurezza nella protezione della Vergine Maria e dei Santi.

Una matura e consapevole scelta vocazionale lo portò a sposare Maria Schiatti il 4 settembre 1878, da quell’unione nacquero sette figli. Sebbene di caratteri dissimili, l’uno tutto pensiero e meditazione, astrazione, lei tutta brio, spirito e senso pratico, ebbero un’intesa completa e vissero il Sacramento del Matrimonio nella sua vera luce di fonte di grazia e santità per tutta la famiglia.

Le sue opere e iniziative

Insigne studioso, negli anni ’80 Giuseppe Toniolo fu attivo nei molteplici campi di impegno dell’Azione Cattolica: dall’Opera dei Congressi all’Unione popolare, di cui fu presidente. Stimato da pontefici come Leone XIII e Benedetto XV, è oggi proposto dalla Chiesa come esempio di santità laicale. Il suo ideale era riconquistare la società a Cristo. Sarà così, per tutta la vita, uomo di “azione cattolica”.

Numerose le sue iniziative: dall’Unione Cattolica per gli studi Sociali (1889), alla Rivista internazionale di scienze sociali (1893), alla Società cattolica italiana per gli studi scientifici (1889).

Profondamente convinto della necessità di fondare l’Università Cattolica, incoraggiò padre Agostino Gemelli ad affrontare la costruzione della grande opera. E’ per questo che l’Istituto fondatore dell’Ateneo fu intitolato proprio a lui nel 1919, a pochi mesi dalla sua morte.

A lui – insieme con Medolago Albani e Paolo Pericoli – fu affidata da Pio X, dopo lo scioglimento dell’Opera dei Congressi, la rifondazione dell’organizzazione ufficiale dei cattolici italiani nella forma delle tre “Unioni”,  tratteggiata nell’enciclica Il Fermo Proposito (1905).

Fu, inoltre, presidente della principale delle tre Unioni, l’Unione Popolare. Lo anima la speranza di una civiltà animata dal cristianesimo. Questa sua intuizione trova il clima adatto nel pontificato di Leone XIII. Il Toniolo – molto stimato dal Pontefice e in rapporto personale con lui – diventa il grande apostolo della Rerum novarum (1891), “leader” dei cattolici sociali italiani a cavallo del secolo, e certamente uno dei più grandi testimoni sociali del nostro tempo.

Pensiero economico

L’allora professor Toniolo elabora una teoria sociologica che afferma il prevalere dell’etica e dello spirito cristiano sulle dure leggi dell’economia. Quelli che oggi sono diritti acquisiti dei lavoratori, allora erano proposte in linea con le grandi encicliche sociali e assolutamente innovative nel panorama dei rapporti sociali e dell’economia: il riposo festivo, la limitazione delle ore lavorative, la difesa della Piccola proprietà, la tutela del lavoro delle donne e dei ragazzi.

Gli ultimi anni della sua vita e la Beatitudine

Porta avanti la sua professione e la sua famiglia con fedeltà alla Chiesa, stimato dai pontefici del suo tempo, trovando sempre lo spazio giornaliero per la celebrazione del santo rosario malgrado i suoi numerosissimi impegni. Nell’aprile del 1918 comincia per lui l’ultimo periodo della sua vita, caratterizzato dal dolore fisico per alcune malattie e da quello spirituale per la perduta pace in Europa.

Morì a Pisa il 7 ottobre 1918. Le sue spoglie mortali riposano nella Chiesa di S.Maria Assunta a Pieve di Soligo. A Pisa la sua casa porta ancora intatti i segni della sua vita santa e operosa. Visse tra il Veneto e la Toscana, ma di lui si può dire come di pochi altri che non appartiene solo a questa o a quella diocesi, ma all’intera Italia cattolica.

Il 14 giugno 1971 Paolo VI chiuse l’esame della sua vita col decreto di eroicità delle virtù, che lo rende venerabile.

Domenica 29 aprile 2012 è stato proclamato Beato nella Basilica di San Paolo fuori le mura a Roma.

IL BEATO GIUSEPPE TONIOLO

Biografia

Nato a Treviso nel 1845, dopo gli studi medi compiuti in collegio a Venezia, frequentò l’Università di Padova, conseguendovi la laurea in diritto nel 1867 e l’anno dopo venne nominato assistente alla Cattedra giuridico-politica nella stessa facoltà in cui si laureò.

Iniziò così una prestigiosa carriera universitaria in cui riuscì a coniugare scienza e fede, professionalità e amore alla Chiesa. La sua fu una spiritualità di abbandono alla Provvidenza, di adesione serena e forte alla volontà di Dio e di rasserenante sicurezza nella protezione della Vergine Maria e dei Santi.

Una matura e consapevole scelta vocazionale lo portò a sposare Maria Schiatti il 4 settembre 1878, da quell’unione nacquero sette figli. Sebbene di caratteri dissimili, l’uno tutto pensiero e meditazione, astrazione, lei tutta brio, spirito e senso pratico, ebbero un’intesa completa e vissero il Sacramento del Matrimonio nella sua vera luce di fonte di grazia e santità per tutta la famiglia.

Le sue opere e iniziative

Insigne studioso, negli anni ’80 Giuseppe Toniolo fu attivo nei molteplici campi di impegno dell’Azione Cattolica: dall’Opera dei Congressi all’Unione popolare, di cui fu presidente. Stimato da pontefici come Leone XIII e Benedetto XV, è oggi proposto dalla Chiesa come esempio di santità laicale. Il suo ideale era riconquistare la società a Cristo. Sarà così, per tutta la vita, uomo di “azione cattolica”.

Numerose le sue iniziative: dall’Unione Cattolica per gli studi Sociali (1889), alla Rivista internazionale di scienze sociali (1893), alla Società cattolica italiana per gli studi scientifici (1889).

Profondamente convinto della necessità di fondare l’Università Cattolica, incoraggiò padre Agostino Gemelli ad affrontare la costruzione della grande opera. E’ per questo che l’Istituto fondatore dell’Ateneo fu intitolato proprio a lui nel 1919, a pochi mesi dalla sua morte.

A lui – insieme con Medolago Albani e Paolo Pericoli – fu affidata da Pio X, dopo lo scioglimento dell’Opera dei Congressi, la rifondazione dell’organizzazione ufficiale dei cattolici italiani nella forma delle tre “Unioni”,  tratteggiata nell’enciclica Il Fermo Proposito (1905).

Fu, inoltre, presidente della principale delle tre Unioni, l’Unione Popolare. Lo anima la speranza di una civiltà animata dal cristianesimo. Questa sua intuizione trova il clima adatto nel pontificato di Leone XIII. Il Toniolo – molto stimato dal Pontefice e in rapporto personale con lui – diventa il grande apostolo della Rerum novarum (1891), “leader” dei cattolici sociali italiani a cavallo del secolo, e certamente uno dei più grandi testimoni sociali del nostro tempo.

Pensiero economico

L’allora professor Toniolo elabora una teoria sociologica che afferma il prevalere dell’etica e dello spirito cristiano sulle dure leggi dell’economia. Quelli che oggi sono diritti acquisiti dei lavoratori, allora erano proposte in linea con le grandi encicliche sociali e assolutamente innovative nel panorama dei rapporti sociali e dell’economia: il riposo festivo, la limitazione delle ore lavorative, la difesa della Piccola proprietà, la tutela del lavoro delle donne e dei ragazzi.

Gli ultimi anni della sua vita e la Beatitudine

Porta avanti la sua professione e la sua famiglia con fedeltà alla Chiesa, stimato dai pontefici del suo tempo, trovando sempre lo spazio giornaliero per la celebrazione del santo rosario malgrado i suoi numerosissimi impegni. Nell’aprile del 1918 comincia per lui l’ultimo periodo della sua vita, caratterizzato dal dolore fisico per alcune malattie e da quello spirituale per la perduta pace in Europa.

Morì a Pisa il 7 ottobre 1918. Le sue spoglie mortali riposano nella Chiesa di S.Maria Assunta a Pieve di Soligo. A Pisa la sua casa porta ancora intatti i segni della sua vita santa e operosa. Visse tra il Veneto e la Toscana, ma di lui si può dire come di pochi altri che non appartiene solo a questa o a quella diocesi, ma all’intera Italia cattolica.

Il 14 giugno 1971 Paolo VI chiuse l’esame della sua vita col decreto di eroicità delle virtù, che lo rende venerabile.

Domenica 29 aprile 2012 è stato proclamato Beato nella Basilica di San Paolo fuori le mura a Roma.