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Itinerari di Pace

17-20 Ottobre 2024

Obiettivi

Dopo la visita di papa Francesco a Verona in occasione di Arena-di-Pace 2024 che ha visto la partecipazione di circa 12.000 persone, la Fondazione Toniolo della Diocesi di Verona, con il sostegno di Fondazione Cattolica, di Generali Italia e la sua divisione Cattolica, in collaborazione con l’amministrazione comunale e diversi enti e associazioni del Terzo Settore, continua questo percorso con la prima edizione di Poeti Sociali: una proposta culturale aperta e plurale che intende mettere in luce la dimensione pratica, creativa e sociale dei valori universali ispirati dal Vangelo. Una rassegna di circa sessanta eventi con la partecipazione di un centinaio di ospiti, che vuole offrire occasioni di confronto contaminanti per aprire brecce di speranza nella città di tutti. In un contesto sociale e politico dove la polarizzazione, la violenza e il diritto di ritorsione sembrano le uniche strade possibili, noi continueremo ad affermare la via del dialogo, dell’incontro e del rispetto reciproco come l’unica strada che conduce alla pace.

Format

Poeti Sociali è il format che accompagnerà di anno in anno il progetto. Itinerari di Pace il titolo e il tema della prima edizione, che si è svolta a Verona dal 17 al 20 ottobre 2024.  Nella scelta del modello vi sta anche il metodo: far risuonare parole e linguaggi che sappiano raccontare esperienze e iniziative generative (poiesis). Ascoltare storie, musiche e poesie, dialogare con testimoni, rappresentare forme di partecipazione, opere-segno, idee e progetti, in grado di attivare passioni e percorsi personali e comunitari. Il risultato atteso è una partecipazione condivisa e una festa di popolo, impegnato per la pace nei diversi ambiti della vita quotidiana. Un lavoro in prospettiva al fine di tessere legami duraturi: prima, durante e dopo.

Tempi, luoghi e linguaggi

La rassegna si declina in forme e location insolite, informali, ecclesiali e civili, come chiese e piazze, luoghi di lavoro, scuole, università e sale pubbliche, con eventi dall’alba al tramonto, in orari accessibili a tutti e per tutti. Sono proposte e iniziative con linguaggi diversi come storie, dialoghi, letture, concerti, spettacoli circensi, musica, teatro, arte.

Un grande grazie a tutti i collaboratori e i volontari della prima edizione

Accoglienza, sorrisi, disponibilità e spirito di servizio hanno caratterizzato la prima edizione di Poeti Sociali.  A metà novembre i collaboratori e i volontari si sono incontrati presso la Fondazione Toniolo per un momento di verifica, di condivisione e di rilancio. La parola che più è circolata tra i presenti è stata: grazie!

Per comprendere il senso di questo grazie, ricordiamo le parole del nostro vescovo Domenico al termine del concerto di Noa: «Non poteva esserci esito migliore di quello che abbiamo vissuto al termine di questa rassegna di Poeti Sociali che ha fatto di Verona per qualche giorno un crocevia di testimonianze e di biografie, lacerate dalla violenza della guerra, eppure capaci di proferire parole di pace fino ad esperienze di cura che hanno mostrato come anche nel nostro territorio ci siano tante energie che vanno spese a favore di persone che vivono in difficoltà, ai margini e fragili.

Molti di voi mi hanno accostato in questi giorni per dirmi che è stata come una boccata di ossigeno ciò che hanno sperimentato nella partecipazione a questa rassegna dei poeti sociali. È come se attraverso questi momenti si fosse allargato l’orizzonte. Di sicuro siamo entrati meglio e più profondamente nella complessità della storia che stiamo vivendo e che in certi momenti ci indurrebbe alla rassegnazione o peggio nel rifugio nel privato. E invece è accaduto in questi giorni, pur in mezzo ad un tempo non benevolo, che tantissime persone si sono mosse da casa, si sono alzate dal divano e venute perché era importante esserci. Oggi è essenziale ritrovare un linguaggio comune, la possibilità di pensare insieme, di non considerare la guerra come qualcosa di inevitabile e la giustizia come il sistema che assicura il carnefice dietro le sbarre. E questo ha fatto che si creasse un movimento virtuoso che ci ha fatto bene.

Concludo registrando l’entusiasmo di questi giorni che ha fatto nascere il desiderio di ritrovarci il prossimo anno. Questo è l’appuntamento che ci diamo a distanza di 12 mesi dal mese di ottobre magari con qualche storia e perla di luce in più che abbiamo raccolto lungo la strada».