Il 14 novembre presso il Salone dei Vescovi si è presentato il nuovo gruppo di Verona della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice con un tema di grande attualità per la Dottrina sociale della Chiesa: Dal Cuore umano al cuore artificiale, una ricerca etica laica e religiosa.
Il dialogo è stato introdotto dal Prof. Carlo Alberto Adami referente del gruppo veronese di FCAPP, e dalla Past President della Centesimus, la prof.ssa Annamaria Tarantola già dirigente della banca d’Italia e presidente RAI. “Viviamo in un’epoca di transizioni,” ha ricordato Tarantola, “dove non basta sviluppare soluzioni innovative. Dobbiamo chiederci: queste innovazioni migliorano la qualità della vita di tutti? Il cuore, sia esso umano o artificiale, rimane un simbolo di connessione. Non dimentichiamolo”.
Il convegno è stato aperto da un’introduzione del vescovo di Verona Mons. Domenico Pompili il quale ha sottolineato che «i progressi scientifici riguardano tutti indistintamente e la medicina si interroga sulla sua finalità che deve essere l’uomo. Mettere in dialogo scienza e sapienza come nel tema del cuore artificiale, è sempre un’ottima occasione da sfruttare».
Il presidente del gruppo Centesimus Annus di Verona ha ribadito la finalità della Fondazione che è senza scopi di lucro, ha fini di religione e di beneficenza. «Essa si propone specificamente di collaborare allo studio e alla diffusione della dottrina sociale cristiana, come esposta in particolare nell’Enciclica di Papa Giovanni Paolo II “Centesimus Annus”». Promuove, fra persone qualificate per il loro impegno imprenditoriale e professionale nella società, la conoscenza della dottrina sociale della Chiesa e l’informazione circa l’attività della Santa Sede; favorisce iniziative per sviluppare la presenza e l’opera della Chiesa Cattolica nei vari ambiti della società; promuove la raccolta di fondi per il sostegno dell’attività della Sede Apostolica. Gli aderenti alla Fondazione sono essenzialmente imprenditori e professionisti che, riconoscendosi nei principi del magistero sociale della Chiesa, desiderano contribuire attivamente alla creazione di una nuova cultura economica e sociale secondo gli indirizzi delle Encicliche “Centesimus Annus”, “Caritas in Veritate” e “Laudato Si’”. Il gruppo di Verona è composto da Riccardo Aichner, Massimiliano Boggetti, Gianluigi Grigolini, Michele Milella, Alberto Minali, Alberto Scuro e Germano Zanini.
La lectio magistralis del Prof. Gino Gerosa, direttore della cardiochirurgia presso l’ospedale di Padova, ha illustrato gli avanzamenti nella realizzazione di cuori artificiali. La sua esposizione ha messo in evidenza le sfide tecniche e le implicazioni etiche del progetto. “In un mondo dove i cuori donatori non bastano,” ha dichiarato Gerosa, “dobbiamo creare alternative tecnologiche. Ma il cuore artificiale non è solo una macchina: deve rappresentare una speranza per chi vive in attesa di una seconda possibilità. E questa speranza deve essere costruita non solo con l’ingegno, ma anche con il rispetto per la dignità umana.”
La chiusura dell’evento è stata affidata a Monsignor Andrea Manto e all’assistente ecclesiastico del gruppo di Verona della Centesimus Annus don Renzo Beghini. Come afferma l’Evangelii Gaudium il dialogo tra scienza e fede è parte dell’azione evangelizzatrice che favorisce la pace. La fede infatti, non ha paura della ragione, al contrario, la cerca e ha fiducia in essa, perché «la luce della ragione e quella della fede provengono ambedue da Dio», e non possono contraddirsi tra loro. La chiesa è attenta ai progressi scientifici, e invita la scienza a rispettare la centralità e il valore supremo della persona umana in tutte le fasi della sua esistenza. Credenti e non credenti possono dialogare sui temi fondamentali dell’etica, dell’arte e della scienza. Anche questa è una via di pace per il nostro mondo ferito.