Dallo choc delle metropoli al
trauma della Grande Guerra
Con Baudelaire la poesia abbandona la sua “torre d’avorio” e discende nelle vie della grande città, in quello spazio dissonante e caotico in cui il poeta senza aureola diviene uomo tra uomini e, soprattutto, emarginato tra emarginati, compagno di strada di mendicanti e straccivendoli.
Ma è per effetto di questa caduta di prestigio che la poesia – trasformando se stessa – si getta innanzi verso nuove avventure.
E verso nuovi, più sconvolgenti, traumi: quelli prodotti dalla Grande Guerra nella quale la parola, inerme, accompagna i soldati nei corridoi della morte – inaridita e spoglia nei versi di Ungaretti o attonita e straniata come in Montale. Ferite immedicabili. Piaghe dell’anima che il dopoguerra non riesce a curare.
Esso appare, nei versi di Eliot, come una terra desolata, come una landa cosparsa di rovine nella quale, tuttavia, la parola cerca un senso capace di orientarla. Ed è grazie ad una tale ricerca che essa traccia un percorso di possibile rinascita spirituale.
GLI INCONTRI:
16 Febbraio 2023
17:15 – 18:15
Un corso on line o in presenza: 30,00€
3 Corsi in presenza: 80,00€
Tutti i 32 corsi in presenza: 130,00€
Fondazione G.Toniolo.
Via Seminario, 8/10, 37129 Verona
ingresso auto da Vicolo Bogon, 2
Docente: GIORGIO FRANCK